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Ceresola (Valtorta m. 1330) – Piani di Bobbio - Rif. Lecco (m. 1779) – Bocchetta di Pesciola
(m. 1780) - Sentiero degli Stradini - Casera Campelli (m. 1782) - Piani di Artavaggio - Rif. Cazzaniga (m. 1889).
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Kompass 1:50.000 n°105 Lecco – Valle Brembana
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Km 20 ca.
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1000 m.
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3,00 h
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BC / BC
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Giugno – Ottobre
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Sterrato - Sentiero
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85 %
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Tratto sentiero esposto con corde fisse
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Prima di passare alla descrizione di questo itinerario vorrei fare alcune riflessioni sul tratto denominato Sentiero degli Stradini. Nella gallery fotografica troverete diverse foto che possono aiutare più delle parole ad inquadrare le difficoltà di questo tratto. Questo tratto di sentiero va affrontato da coloro che abbiano ottime nozioni di escursionismo in montagna, prima ancora che da biker super allenati che non sono mai andati per sentieri . Il tutto per evitare di indurre persone non preparate, su itinerari che potrebbero risultare troppo impegnativi se non addirittura pericolosi. Detto questo, per arrivare al punto di partenza, risalite la Valle fino ad Olmo al Brembo e da qui bivio a sin. verso Valtorta, che deve essere oltrepassata seguendo le indicazioni per gli impianti sciistici, fino a giungere al piazzale ove si trova il Rif. Trifoglio (m. 1340).
Punto di partenza di questo itinerario, è la strada asfaltata che parte dal piazzale del Rif. Trifoglio, in direzione dei Piani di Bobbio. Asfaltata nel primo tratto, attraversa in un paio di punti, la pista di sci sino ad uscire dal fitto della vegetazione, dove diventa meno ripida e sterrata. Attraversati i Piani di Bobbio, ed oltrepassati un paio di rifugi ed una Cappelletta, si comincia a salire su fondo a tratti abbastanza sconnesso verso il Rif. Lecco (m. 1779), che sorge ai piedi della bellissima bastionata dello Zuccone Campelli (m. 2161). Una sosta ristoro è d’obbligo al Rifugio Lecco, prima di riprendere in direzione della Bocchetta di Pesciola che si raggiunge in pochi minuti.
Da qui una lunga diagonale, inizialmente in leggera discesa con qualche ostacolo, vi introduce al Sentiero degli Stradini, che raggiungerete al manifestarsi dei primi tratti di corde fisse. Per il Sentiero degli Stradini valgono le considerazioni fatte in precedenza. Un paio di canaloni in ambiente molto suggestivo ricchi di saliscendi e sempre con bike a spinta od in spalla. Quindi, in circa 45 min, vi troverete fuori dal tratto più impegnativo e potrete ricominciare a pedalare; oltrepassato un breve tratto in piano il sentiero scende fino a giungere alla Casera Campelli (m. 1782) ove si trova anche una grande pozza abbeveratoio. Dalla Casera Campelli parte una divertente strada sterrata che scende verso i Piani di Artavaggio facendo perdere un centinaio di metri di quota, fino a giungere ad un bivio nei pressi del Rifugio Aurora, da qui prendete a sin. e risalite per circa 30 minuti.
Il primo strappo vi metterà a dura prova, successivamente questo tratto immerso nei prati diventa, più pedalabile ed in lontananza è visibile la cuspide del Rif. Nicola. Da qui in piano giungerete fino al Rif. Cazzaniga. Questo itinerario è abbastanza illogico nel suo tragitto per il ripetersi sia all’andata che al ritorno del Sentiero degli Stradini, che rimane comunque un dato molto soggettivo più volte discusso con i miei compagni di gita. Da valutare nell’insieme, l’importanza che rivestono, all’interno dell’itinerario stesso i Piani di Bobbio e di Artavaggio, per la loro bellezza ambientale e pedalabilità. Personalmente credo che questo itinerario percorso a fine maggio o primi di giugno, da valutare in funzione della stagione invernale trascorsa, sia di rara bellezza ambientale e floreale e meriti sicuramente di essere preso in considerazione dai biker più esperti. La discesa avviene per il sentiero in partenza appena fuori dal piazzaletto del Rifugio Cazzaniga (non da dove siete arrivati) a dx, molto ripido e tecnico, che in breve vi riporta alla Casera Campelli, e da qui per lo stesso itinerario dell’andata ai Piani di Bobbio. La discesa dai Piani di Bobbio può avvenire, in modo molto divertente, attraverso le piste da sci ove corre un sentiero che vi eviterà i tratti asfaltati.
Da qui una lunga diagonale, inizialmente in leggera discesa con qualche ostacolo, vi introduce al Sentiero degli Stradini, che raggiungerete al manifestarsi dei primi tratti di corde fisse. Per il Sentiero degli Stradini valgono le considerazioni fatte in precedenza. Un paio di canaloni in ambiente molto suggestivo ricchi di saliscendi e sempre con bike a spinta od in spalla. Quindi, in circa 45 min, vi troverete fuori dal tratto più impegnativo e potrete ricominciare a pedalare; oltrepassato un breve tratto in piano il sentiero scende fino a giungere alla Casera Campelli (m. 1782) ove si trova anche una grande pozza abbeveratoio. Dalla Casera Campelli parte una divertente strada sterrata che scende verso i Piani di Artavaggio facendo perdere un centinaio di metri di quota, fino a giungere ad un bivio nei pressi del Rifugio Aurora, da qui prendete a sin. e risalite per circa 30 minuti.
Il primo strappo vi metterà a dura prova, successivamente questo tratto immerso nei prati diventa, più pedalabile ed in lontananza è visibile la cuspide del Rif. Nicola. Da qui in piano giungerete fino al Rif. Cazzaniga. Questo itinerario è abbastanza illogico nel suo tragitto per il ripetersi sia all’andata che al ritorno del Sentiero degli Stradini, che rimane comunque un dato molto soggettivo più volte discusso con i miei compagni di gita. Da valutare nell’insieme, l’importanza che rivestono, all’interno dell’itinerario stesso i Piani di Bobbio e di Artavaggio, per la loro bellezza ambientale e pedalabilità. Personalmente credo che questo itinerario percorso a fine maggio o primi di giugno, da valutare in funzione della stagione invernale trascorsa, sia di rara bellezza ambientale e floreale e meriti sicuramente di essere preso in considerazione dai biker più esperti. La discesa avviene per il sentiero in partenza appena fuori dal piazzaletto del Rifugio Cazzaniga (non da dove siete arrivati) a dx, molto ripido e tecnico, che in breve vi riporta alla Casera Campelli, e da qui per lo stesso itinerario dell’andata ai Piani di Bobbio. La discesa dai Piani di Bobbio può avvenire, in modo molto divertente, attraverso le piste da sci ove corre un sentiero che vi eviterà i tratti asfaltati.
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