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Scala di difficoltà dei percorsi
Ritengo opportuno qui di seguito riprendere alcune valutazioni in merito alle difficoltà riportate nelle descrizioni degli itinerari. L'esigenza di proporre una scala usata in ambito CAI e quindi molto diffusa, per la valutazione della difficoltà di un percorso cicloescursionistico nasce dal fatto che le guide di percorsi in mtb non hanno mai adottato una unica notazione: ogni autore attribuisce significati diversi alle varie sigle, ciascuno ha adottato propri parametri per la determinazione delle diverse classi di difficoltà e non solo: molti dei parametri considerati sono del tutto soggettivi.

Inoltre, la tendenza è di condensare tutto in una unica sigla. La confusione è inoltre accresciuta dal fatto che ogni attribuzione di sigle, locuzioni, acronimi, colori, ecc. è legata ad una valutazione personale e come tale deve essere considerata e utilizzata, rapportata (in più o in meno) alla propria esperienza.

La linea guida è stata quella di indicare in maniera esplicita lunghezza e dislivello complessivo in salita. (cosa che peraltro tutte le guide-mtb già da sempre fanno). Ma la novità consiste nel fatto che questi parametri, ritenuti indicativi dell'impegno fisico-atletico, sono indipendenti e non devono più rientrare nella determinazione della sigla della difficoltà.

Per descrivere l'aspetto tecnico, si definiscono le seguenti sigle:
TC - MC - BC – OC – EC - una sigla per la salita e una per la discesa, separate da una barra (/).


Definizione delle sigle per la descrizione della difficoltà tecnica il criterio per individuare una sigla
è il tipo di fondo prevalente, secondo la seguente didascalia:

TC
(turistico) percorso su strade sterrate dal fondo compatto e scorrevole, di tipo carrozzabile
MC
(per cicloescursionisti di media capacità tecnica) percorso su sterrate con fondo poco sconnesso o poco irregolare (tratturi, carrarecce…) o su sentieri con fondo compatto e scorrevole.
BC
(per cicloescursionisti di buone capacità tecniche) percorso su sterrate molto sconnesse o su mulattiere e sentieri dal fondo piuttosto sconnesso ma abbastanza scorrevole oppure compatto ma irregolare, con qualche ostacolo naturale (per es. gradini di roccia o radici).
OC
(per cicloescursionisti di ottime capacità tecniche) come sopra ma su sentieri dal fondo molto sconnesso e/o molto irregolare, con presenza significativa di ostacoli.
EC
massimo livello per il cicloescursionista estremo! percorso su sentieri molto irregolari, caratterizzati da gradoni e ostacoli in continua successione, che richiedono tecniche di tipo trialistico.

In questo modo, le sigle storicamente adottate (e mutuate dalla notazione scialpinistica) rimangono ad esclusivo servizio della difficoltà tecnica, intesa come capacità di conduzione del mezzo per affrontare gli ostacoli del terreno. In effetti, questo è parso essere il solo vero parametro oggettivo per descrivere la difficoltà di un percorso. Altra novità importante è la distinzione tra difficoltà tecnica in salita e in discesa, dove le differenze di capacità e tecnica di conduzione sono evidenti a tutti.

Una ulteriore e distinta valutazione è invece adottata per la pendenza. Si è allora ritenuto utile aggiungere il segno + (più) alle sigle di difficoltà tecnica (tanto quella di salita quanto quella di discesa), in presenza di pendenze sostenute per tratti significativi, che richiedano maggiori abilità nella tecnica di guida.

Brevi tratti di difficoltà superiore non concorrono ad aumentare il grado di difficoltà, e quindi verrà indicato il grado inferiore. Tratti non ciclabili che richiedano impegno di natura alpinistica, come passaggi su roccia o ferrate sono sempre riportati nelle note.

In conclusione la difficoltà di un itinerario verrà indicata come segue:
- per descrivere l'aspetto di impegno fisico: dislivello in m. - lunghezza in km.
- per descrivere l'aspetto di impegno tecnico: sigla/ sigla.

Dotazione di pronto soccorso.
Credo che per gli itinerari più lunghi possa risultare utile che almeno uno dei partecipanti si porti nello zaino un minimo di dotazione di pronto soccorso, tralasciando in questo caso gli incidenti più gravi ove sarebbe importante che ognuno avesse le nozioni di base su come intervenire e soprattutto non intervenire. Sicuramente ognuno di voi saprà come meglio regolarsi, la mia estrazione alpinistica non mi fa temere se lo zaino pesa qualche grammo in più e quindi con circa 450 gr. riesco a tenere in modo ordinato in una scatoletta di plastica quanto segue:

n° 1 telo termico
n° 1 forbice piccola
n° 1 coltellino multiuso
n° 1 benda di garza da 10 cm.
n° 2 bende di garza da 5 cm.
n° 1 rotolo cerotto da cm 2.5
n° 3 bende tubolari varia misura
n° 2 paia di guanti in lattice
n° 3 garze 36x36
n° 1 medicazione sterile con adesivo per occhio
n° 10 cerotti vario formato
n° 1 Autan dopo puntura
n° 4 moment
n° 2 buste nimesulide
n° 2 collirio monouso
n° 1 streptosil fazzoletti disinf.
n° 1 accendino (si sa mai)